La materia è complessa. E affascina il lettore, nei giorni in cui si discute di presidenzialismo e premierato per le riforme istituzionali, della possibilità di mettere mano alla Costituzione non intoccabile, e di come farlo perchè i benefici siano superiori ai rischi paventati. “In DemOligarchisc” (la Bussola, pp. 176, 18 euro) Angelo Lucarella riporta l’attenzione sulla già avvenuta riduzione del numero dei parlamentari. Ovvero sulle ragioni e sulle conseguenze della riforma che venne approvata dal Parlamento e dagli elettori. La scelta di Angelo Lucarella è giusta, scrive Luciano Violante nella prefazione. L’obiettivo è dimostrare che il taglio non è stata la conseguenza di una strategia riformatrice, bensì di una ideologia demolitrice, progressiva, nata col governo Renzi nel 2014. Più in generale si guarda al processo di indebolimento della nostra democrazia. Segnatamente alla concentrazione del potere politico nelle mani di una ristretta oligarchia parlamentare, per effetto combinato della riduzione del numero dei parlamentari e della legge elettorale. [...]