AA.VV., La sfida dei liberalconservatori. Una opportunità per l’Italia la Bussola, Roma 2022, pp. 140, € 12.00. Nel 1953, Richard M. Weaver, uno dei tanti pensatori conservatori semisconosciuti nel nostro Paese o deliberatamente posto nell’angolo, in quanto bastian contrario rispetto allo Zeitgeist liberal dava alle stampe un importante volume, The Ethics of Rhetoric. In seno ad esso, il pensatore che insegnò all’Università di Chicago fino alla propria scomparsa nel 1963, ma che in realtà era un epigono dei cosiddetti Southern Agrarians, sceverò tra due tipi di parole o termini, i «god terms» e i «devil terms». Gli uni lo specchio degli altri, i primi a ben vedere rispecchiano quelli che sono i valori socio-politici centrali di un’epoca. Così, il sostantivo “democrazia” e relativo aggettivo “democratico”, “progresso” (e “progressista”), “scienza” (e “scientifico”). E si potrebbe ancora seguitare: ma il punto è che tutte queste parole, ammantate quasi di sacertà, vanno ad assumere un ruolo di primo piano nel modellare lo spirito del tempo di una comunità. [...]